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Come usare A/B Testing per Aumentare le Conversioni (+ 100 Idee da Testare) | Growth Ep 02

Growth

Quando penso a a/b testing mi torna sempre in mente una frase che ho letto negli uffici di Facebook a Dublino:

“don’t mistake movement for progress” (non scambiare movimento per progresso)

Ci sono infatti migliaia di business al mondo che provano cose nuove tutti i giorni, ma quanti di questi test portano realmente risultati?

Negli ultimi anni ho lavorato in diversi aziende estremamente focalizzate alle performance e ai dati come Rocket Internet e Gameloft.

Li ho appreso metodologie di test che prima non conoscevo e, negli anni successivi, ho applicato queste metodologie a business molto grandi e startup agli inizi.

Lo scopo era sempre lo stesso: trovare quei cambiamenti che avrebbero fatto scoppiare le conversioni e migliorato le performance in modo analitico e sicuro.

Durante questi anni ho eseguito centinaia di test di tutti i tipi e per questo ho deciso di registrare una lezione dove racconto alcune delle cose che ho imparato.

In questa lezione vedremo:
– Che cos’è un a/b test e perché è utile
– Esempio di risultati che possiamo ottenere a/b test
– Variabile x costante = risultato
– Concetto Input – Output
– North Metric e South Metric: che cosa sono e come trovarle (esempio missione Amazon)
– Come eseguire un a/b test nel modo giusto
– Preparazione e conclusione del test
– Tool e significatività statistica
– Framework di prioritizzazione (ICE): impact, confidence e ease
– Tipologie di a/b test

Tool consigliati:

Google Optimize: https://optimize.google.com

Calcolare il campione significativo: https://www.optimizely.com/sample-size-calculator/

Calcolare la durata: https://www.convert.com/tools/ab-test-duration-calculator/

Verificare la significatività del test: https://neilpatel.com/ab-testing-calculator/

Lista di 100+ idee di a/b testing

Ecco la lista di 100+ a/b test per iniziare ad applicare questa metodologia

Email & Automazioni

  • Testa il nome del mittente. Esempi: Luca Mastella, Luca, Luca M, Dottor Mastella, Team Mastella, LM.
  • Ora e giorno di invio delle email: crea un custom report su Google Analytics per capire a che ora e in che giorno i tuoi utenti convertono di più e sii strategico
  • Numero di email inviate ogni settimana
  • Numero di CTA (call to action) nella tua email
  • Posizione del corpo dell’email: sinistra vs centro vs destra. Abbiamo ottenuto un CTR (tasso di click) più alto dell’11% spostando il corpo dal centro a sinistra
  • Colore background dell’email
  • Larghezza del corpo dell’email: 650px è lo standard ma io uso 500px rendendo il contenuto più lungo ma
  • Testo denso vs non denso: vai a capo spesso se vuoi renderlo meno denso ma più lungo
  • Font e dimensione del testo
  • Formato dei link nelle email (colore, corsivo, grassetto, capital, size, posizione, testo). Per esempio Gmail ha testato 33 tonalità di blu per decidere quella che usa ora. Ecco alcuni esempi visivi di variazioni di “Acquista Ora”: ACQUISTA ORA, acquista ora, Acquista Ora, Acquista Ora, Acquista Ora, Compra Ora, Acquista (ultimi chance).
  • Pulsante vs link
  • Immagine nell’email
  • Numero di immagini
  • Iniziare l’email con una storia
  • Email lunga vs versione riassunta
  • Testare diversi oggetti dell’email (copy, icone, personalizzazione, lunghezza, linguaggio)
  • Personalizzazione: inserire il nome o altri dati della persona nell’email.
  • Segmentazione: se tracci i dati dei tuoi utenti cerca di individuare gruppi e pensa se ha senso mandare contenuti diversi. Esempi di gruppi: sesso, età, interessi in base agli acquisti, engagement, clienti vs non clienti, migliori clienti, data iscrizione, location.
  • Formati di contenuti diversi: video, immagini, audio, gif, icone.
  • Social sharing vs no sharing
  • Prova a togliere il link “Apri l’email nel browser”
  • Tono email: business vs amichevole
  • PS alla fine dell’email con CTA
  • Welcome email: testa se mandare un’email per conferma l’iscrizione alla lista email oppure no
  • Welcome series: testa se mandare più email una volta che l’utente si è iscritto alla lista
  • Product retargeting: attraverso il pixel del tuo CRM puoi vedere se un utente vede la pagina di un prodotto/servizio e, se non completa l’acquisto, puoi testare email di retargeting
  • Resend: Invia la stessa email a chiunque non l’abbia aperta dopo 24 ore.
  • Pre-sale emails: email prima di proporre un acquisto o prima di un’offerta
  • Email dynamic countdown: io uso deadline funnels per farlo.
  • Email Footer: aggiungi bio personale e immagine nel footer della tua email

Pulsanti (CTA) e moduli

  • Testo del pulsante
  • Posizione: all’inizio della pagina, all’inizio e alla fine, nel testo
  • Numero di CTA
  • Colore del pulsante
  • Dimensione pulsante
  • Forma pulsante
  • Hyperlink vs pulsanti
  • Pulsante con icona
  • Pulsante con gif o frecce
  • Posizione form optin
  • Ragione per fare optin: unisciti a 10.000 iscritti, nuovi contenuti ogni settimana, no spam, offerte esclusive.
  • Numero campi form: ti serve davvero il cognome dei tuoi utenti?
  • Form con cambi verticali o orizzontali
  • Form nella landing page o nei pop-up: possono risultare molto utili i pop-up e le barre perché ti permettono di mostrarli o nasconderli in base alle caratteristiche e comportamento dell’utente. Chiaramente attirano molto l’attenzione quindi dobbiamo stare attenti a non esagerare.

Landing page e UX

  • Immagine professionale vs immagine amatoriale: alcune delle immagini che mi hanno portato più conversioni le avevo scattate col cellulare e non erano professionali ma risultavano più personali.
  • Immagine di persone vs immagini oggetti / luoghi
  • Stock foto vs foto proprie
  • Video vs image
  • Video autoplay
  • Lunghezza video
  • Video senza comandi e possibilità di andare avanti
  • Video prima persona vs video con voice over
  • Video montato vs video senza montaggio
  • Caratteristiche della persona nell’immagine: età, sesso, caratteristiche fisiche, espressione, occupazione
  • Menu vs no menu
  • Numero campi nel menu. Usa Google Analytics e heatmap (Hotjar) per vedere le voci che non vengono cliccate e rimuoverle o modificarle
  • Aggiungi o rimuovi un pulsante nel menu per la tua voce più importante
  • Aggiungi o rimuovi social media icon
  • Menu scrolling
  • Menu orizzontale vs menu verticale
  • Menu esteso vs menu hamburger
  • Riduci distrazioni sulla tua landing page
  • Customer review sulla landing page
  • Storia dei propri clienti (vedi Rolex)
  • Landing page ad-hoc: mobile, location, fonte di traffico
  • Personalizzazione landing page: puoi personalizzare alcuni elementi delle tue landing page utilizzando la nuova funzione di Google Optimize in base a tantissime condizioni (engagement, gender, location, age range, traffic source, device, ecc)
  • Footer esteso vs footer minimal
  • Variazioni del footer: menu, assistenza, informazioni, social icons
  • Lead magnet vs free content: chiediamo l’email dell’utente per dare accesso a un contenuto o diamo libero accesso?
  • Content upgrandes vs lead magnet: immaginati di leggere un articolo su come dormire bene e nell’articolo trovi un link per inserire la tua email e ricevere una checklist con le azioni che devi fare per dormire bene. Quello è un content upgrade, ovvero un contenuto per chi non si accontenta dell’articolo. Che differenza c’è con un lead magnet? Di solito il content upgrade è facile da creare, è personalizzato al contenuto e ne puoi trovare diversi nello stesso articolo. I lead magnet sono più di qualità e di solito ne hai uno per sito.

Social e contenuto

  • Formato del contenuto: testo, video, infographic, audio.
  • Social media: Facebook, Instagram, Twitter, Youtube, Podcast, ecc
  • Ora e giorno della pubblicazione
  • Numero di post per giorno/settimana/mese
  • Distribuzione: stesso contenuto ripostato su tutte le piattaforme vs variazioni dello stesso contenuto vs contenuto ad-hoc.
  • Contenuto completo su social media o intro e link per contenuto sul tuo sito o altro social media
  • Lunghezza contenuto
  • Pulsanti di condivisione sul proprio sito
  • Pulsanti di condivisione verticali vs orizzontali
  • Testo contenuto: domande nel testo, titolo, hashtag, link, ecc

Ecommerce e free trial

  • Vendita diretta vs Free trial
  • Lunghezza Free trial: 1, 3, 5, 7, 14, 21, 30, 90 giorni
  • Email reminder durante free trial. Se hai chiesto la carta di credito per ottenere il free trial e ci sarà un pagamento automatico è meglio ridurre al minimo le comunicazioni
  • Free trial con o senza carta di credito. Se il pagamento sarà ricorrente le statistiche dicono che è meglio non chiedere la carta di credito per iscriversi al free trial. Se il pagamento è one-shot meglio chiederla. Chiaramente bisogno testare.
  • Ecommerce checkout one page o diviso in più pagine
  • Numero campi da compilare nel checkout
  • Posizione campi nel form di checkout: prova a mettere l’email più in alto possibile per poter poi usare automazioni di abandon cart.
  • Checkout minimizzare footer e header: nel percorso di checkout si consiglia di ridurre ogni forma di distrazione e link che possano far uscire l’utente dal processo.
  • Aggiungi testimonial nella sidebar del checkout
  • Aggiungi informazioni di sicurezza nella sidebar del checkout
  • Abandon cart recovery: per abandon cart recovery si intendono delle comunicazioni che vengono inviate a tutti gli utenti che lasciano il checkout senza completare l’acquisto. I test che si possono fare qua sono tantissimi: dopo quanto inviare un’email, quante email inviare, proporre sconti, ecc. Con un mio cliente solo attivando un’automazione di questo tipo ho aumentato le vendite del 18%. A/b testando successivamente gli orari di invio della prima email (2, 3, 4, 6, 12, 24 ore dopo) ho aumentato il tasso di recupero al 31%.
  • Crea account vs acquisto senza account: molti ecommerce non ti permettono di acquistare senza creare un account. Questo può diminuire di molto le vendite. Si può testare di dare la possibilità di acquistare senza creare un account e dopo l’acquisto chiedere all’utente di completare il suo account.
  • Step per completare l’acquisto: barra in alto che ti mostra i vari step dell’acquisto che ti mancano (informazioni personali, indirizzo, pagamento).
  • Diverse opzioni di pagamento vs unica opzione: permetti di acquistare solo con carta o proponi anche paypal, ali pay, bitcoin e altre forme di pagamento?

Vendita

  • Soft sell (benefici) vs hard sell (compra ora)
  • Prezzo: $100 vs $99 vs $99.99 vs $99.97 vs $82 + iva vs solo $100
  • Spedizione gratuita: in uno studio hanno testato un prodotto che costava $10 + $5 spedizione vs lo stesso prodotto a $15 free shipping e quello con spedizione gratuita ha vinto di molto.
  • Live chat
  • Sconti: 50% vs $10 off. Dicono che si dovrebbe usare il valore monetario se lo sconto è consistente (almeno $100 di risparmio).
  • Promozione a tempo: inserendo urgency ho aumentato del 121% le conversioni con uno dei miei clienti.
  • Offerta o bonus limitato a numero di acquisti. Per esempio “$50 off per i primi 20 ad acquistare”. In un mio webinar davo una chiamata gratuita ai primi 10 utenti che acquistavano. Così facendo ho aumentato il tasso di conversione del 39%.
  • Promozioni riservate ad alcuni utenti: clienti, top 100 clienti, utenti più attivi, utenti iscritti alla newsletter, ecc.
  • Promozioni a condizione. Con un mio clienti ho creato automazioni email che mandavano uno sconto del 20% se il prossimo acquisto era di almeno 100 euro agli utenti il cui acquisto precedente era di almeno 70 euro. In questo modo puoi aumentare la spesa media per cliente.
  • Upsell dopo acquisto

 

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